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PNRR – Missione 2: Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica

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Podcast
Giugno 23, 2021

Che misure prevede la Missione 2 del PNRR? Ce ne parlano Lucia De Felice e Laura Decè, rispettivamente Key Account e Senior Consultant di Ayming, specializzate in Innovazione e finanza agevolata.

 

Come si lega la seconda Missione a questi obiettivi globali?

Questa seconda missione mira a proteggere la natura e le biodiversità e a garantire un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Il nostro Paese ha un patrimonio unico da proteggere, in termini di ecosistema naturale, agricolo e di biodiversità, che sono l’elemento distintivo della nostra storia, cultura e dello sviluppo economico presente e futuro. Dobbiamo ricordare che l’Italia è ricca di risorse rinnovabili da sfruttare, ad esempio il Sud ha il 30-40 per cento in più di irraggiamento rispetto alla media europea, che rende i costi della generazione solare potenzialmente più bassi, perciò può trarre maggior vantaggio rispetto ad altri Paesi da questa transizione. Purtroppo, la transizione sta avvenendo troppo lentamente, soprattutto a causa delle enormi difficoltà burocratiche ed autorizzative che riguardano in generale le infrastrutture in Italia.

Concretamente, cosa prevede questa seconda missione per dare maggiore slancio a questa transizione?

La Missione 2 è composta da 4 Componenti: Economia circolare e agricoltura sostenibile; Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile; Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici; Tutela del territorio e della risorsa idrica.

In particolare, la Componente 1 vuole migliorare la gestione dei rifiuti e dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento rifiuti, colmando il divario tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud.

Inoltre, per garantire una transizione equa e inclusiva a tutto il territorio italiano su temi di bioeconomia e circolarità, verranno avviate azioni integrate per rendere le piccole isole completamente autonome e “green”, consentendo di minimizzare l’uso di risorse locali, di limitare la produzione di rifiuti e di migliorare l’impatto delle emissioni nei settori della mobilità e dell’energia. Il Governo dovrà attuare delle riforme mirate a supportare questa transizione attraverso l’implementazione di una Strategia nazionale per l’economia circolare, di un Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, e, infine, fornire un Supporto tecnico alle autorità locali.

Ci saranno misure specifiche per il settore dell’agricoltura?

Sì, per l’agricoltura è previsto lo sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile. Ossia, realizzare una strategia “Dal produttore al consumatore” sostenendo gli agricoltori nella trasformazione dei loro metodi di produzione e nell’utilizzo di nuove tecnologie, grazie alla digitalizzazione, per ottenere migliori risultati ambientali, aumentare la resilienza climatica e ridurre e ottimizzare l’uso dei fattori produttivi.

In maniera concreta, attraverso contributi in conto capitale, si potrà incentivare l’ammodernamento dei macchinari agricoli e l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0.

Cosa prevende il PNRR per il settore delle energie rinnovabili?

Il PNRR prevede una componente specifica per questi temi. Per scendere nello specifico, la componente 2 punta al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione attraverso investimenti in energie rinnovabili, idrogeno, reti e mobilità sostenibile.

Gli investimenti mirano a garantire lo sviluppo agro-voltaico e a promuovere le energie rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo, così come lo sviluppo di impianti innovativi, incluso l’off-shore, e lo sviluppo del biometano.

A tal proposito sono previste due riforme: una per la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili onshore e offshore. Un’altra rivolta alla promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile. Anche l’idrogeno è protagonista della seconda componente. L’Italia, in linea con la strategia europea, intende perseguire la produzione e l’utilizzo di idrogeno, oltre allo sviluppo di tecnologie per il suo stoccaggio e trasporto e per la trasformazione in altri derivati e combustibili verdi.

Sempre in quest’ottica, vengono introdotti due importanti cambiamenti: la semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno e l’introduzione di misure per promuovere la competitività dell’idrogeno.

La larga diffusione dell’idrogeno avrà dei risvolti positivi anche sul trasporto pubblico locale?

Esatto. Uno degli obiettivi della componente 2 è lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita, favorendo l’intermodalità e l’utilizzo di biciclette, sviluppando un’adeguata rete infrastrutturale di ricarica elettrica pubblica, accelerando la diffusione di trasporto pubblico locale ‘verde’.

Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, quali sono le misure messe in campo dal piano?

Effettivamente l’efficientamento energetico del parco immobiliare pubblico e privato è un tema importante.

A sottolineare questa importanza è il budget destinato, parliamo di quasi 30 miliardi di euro, che è il più alto tra tutte le componenti della seconda missione.  Il piano vuole stimolare gli investimenti locali, la creazione di posti di lavoro, la promozione della resilienza sociale e l’integrazione delle energie rinnovabili.

Come vengono raggiunti questi obiettivi? attraverso un programma che punta a migliorare l’efficienza e la sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, l’introduzione di un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato e per l’edilizia sociale, attraverso detrazioni fiscali per i costi sostenuti per gli interventi e lo Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento efficienti.

In particolare, per quanto riguarda l’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E SISMICO, in questa terza componente viene estesa al 2023 la misura del Superbonus 110 per cento -recentemente introdotta dal Decreto Rilancio – . Che è una detrazione fiscale pari al 110 per cento delle spese sostenute, usufruibile in un periodo di 5 anni e destinata a chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche di edifici residenziali.

Cosa prevede la quarta componente per la tutela del territorio e della risorsa idrica?

L’Italia è caratterizzata da un ecosistema naturale, agricolo e biologico unico. Il nostro, è un territorio di valore inestimabile che rappresenta un elemento centrale dell’identità, della cultura e della storia nazionale, motore dello sviluppo economico presente e futuro.

Per tutelare questo patrimonio, il piano punta a dotare il Paese di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione, per rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, vuole prevenire e contrastare le conseguenze del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio.

Altro punto fondamentale riguarda tutta la parte di investimenti mirati alla salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine. In ultimo, ma assolutamente non per importanza, il PNRR vuole strutturare una serie di investimenti per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento delle risorse idriche attraverso una gestione sostenibile ed efficiente lungo l’intero ciclo.