La certificazione del credito d’imposta permette alle imprese di qualificare gli investimenti effettuati o da effettuare ai fini della loro classificazione nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica ammissibili al beneficio.
La possibilità di richiedere la certificazione è stata introdotta dal decreto-legge n.73 del 2022 per consentire alle imprese che vogliono usufruire dell’incentivo di avere una maggiore certezza sulla spettanza del beneficio
Non si tratta quindi di un documento obbligatorio ai fini dell’ammissibilità all’incentivo. Tuttavia, permette alle imprese di avere maggiore tranquillità a fronte di eventuali verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Certificazione del credito d’imposta R&S: requisiti e riferimenti normativi
Per poter essere considerate ammissibili all’incentivo, le attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica devono infatti rispettare determinati requisiti e principi stabiliti da standard internazionali. I documenti di riferimento, recepiti dalla normativa italiana, sono il Manuale di Frascati 2015 dell’OCSE e il Manuale di Oslo.
Il decreto direttoriale del 5 giugno 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha introdotto il modello della comunicazione che le imprese possono inviare ai fini della certificazione delle attività.
Con un successivo decreto direttoriale del 4 luglio 2024 il Ministero ha rilasciato delle linee guida che possono aiutare imprese e professionisti nella corretta applicazione del credito d’imposta in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.
La struttura del modello di certificazione del credito d’imposta: una guida dettagliata
Il modello per la certificazione del credito d’imposta è articolato in diverse sezioni chiave, ciascuna con uno scopo ben preciso per garantire una valutazione esaustiva e trasparente delle attività ammissibili.
Sezione 1: Dati anagrafici e propensione alla ricerca
La prima sezione è dedicata alle informazioni di base del soggetto certificatore, che può essere un professionista abilitato, un’impresa di consulenza privata o un ente pubblico come un’università o un organismo di ricerca.
In questa sezione sono richiesti tutti i dati anagrafici e identificativi relativi all’impresa investitrice. È anche necessario descrivere le capacità organizzative e le competenze tecniche dell’azienda richiedente.
È qui che i certificatori devono fornire dati quantitativi e qualitativi che attestino la reale propensione alla ricerca della società, includendo elementi come il fatturato, le spese di ricerca sostenute negli anni e il numero di dipendenti e addetti stabilmente coinvolti nelle attività di ricerca e sviluppo.
Sezione 2: Descrizione dettagliata del progetto
La seconda sezione del modello richiede una descrizione minuziosa del progetto o del sotto-progetto oggetto di certificazione, indipendentemente dal fatto che sia già stato realizzato, sia in corso di attuazione o sia ancora nella fase di ideazione.
Questa parte deve includere il settore e l’ambito di applicazione, l’individuazione chiara del problema tecnico o scientifico da risolvere, la definizione degli obiettivi prefissati e i risultati attesi o già conseguiti.
Vengono inoltre richiesti dettagli sul gruppo di lavoro impiegato, con l’indicazione delle competenze e ruoli, nonché una disamina delle attività e delle fasi che compongono l’intero progetto.
Sezione 3: Dettaglio delle spese e crediti maturati
La terza sezione è dedicata alle informazioni quantitative e finanziarie. Qui devono essere riportate le spese complessive del progetto, con una suddivisione temporale che copra il periodo dal 2015 al 2027, e gli importi dei crediti d’imposta maturati o stimati.
Le spese ammissibili devono essere dettagliate per tipologia di costo e per anno d’imposta, assicurando la piena coerenza con quanto riportato nel quadro RU della dichiarazione dei redditi dell’impresa. Questo garantisce la verifica della corrispondenza tra i dati di bilancio e quelli certificati.
Sezione 4: Motivazioni tecniche e attestazione dei requisiti
L’ultima sezione del modello è il cuore tecnico della certificazione, poiché racchiude le motivazioni sulle quali si fonda l’attestazione della sussistenza dei requisiti di ammissibilità al beneficio. è qui infatti che il certificatore deve analizzare e presentare in modo organizzato e logico come l’attività rispetta tutti i criteri di ammissibilità stabiliti.
Allegati: schede specifiche per tipologia di attività
A corredo del modello, sono previsti allegati costituiti da schede distinte per ogni specifica attività: ricerca fondamentale, ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica (anche 4.0 e green), e design e ideazione estetica.
Ogni scheda richiede la compilazione dettagliata delle spese ammissibili, ripartite per tipologia di costo e per anno d’imposta, fornendo un quadro economico-finanziario preciso per ciascuna categoria di investimento.
Certificazione del credito d’imposta: chi può rilasciarla e perché è importante
La possibilità per le imprese di certificare le attività che si andranno a svolgere fornisce una maggiore certezza dell’ottenimento del beneficio. La certificazione può essere rilasciata da soggetti esterni e indipendenti, iscritti in un apposito elenco tenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Questi soggetti includono:
- Professionisti iscritti all’Albo professionale, come i Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, gli Esperti Contabili o i Consulenti del Lavoro.
- Società di consulenza con specifiche competenze tecniche.
- Università ed Enti di ricerca.
Il Mimit ha attivato un servizio telematico dedicato per le imprese che intendono richiedere la certificazione. La richiesta deve essere inviata al Ministero, indicando il soggetto incaricato, selezionato tra quelli iscritti all’Albo dei certificatori, e comunicando la dichiarazione di accettazione del certificatore.
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A questa prima fase ne segue una operativa, dove viene calcolato il valore effettivo del credito d’imposta e preparato il dossier R&S, un fascicolo completo che attesta la conformità dei progetti ai requisiti di legge.
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