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Credito d’imposta per beni strumentali: guida al boost per il tuo business

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Le news di Ayming Institute
Giugno 19, 2025

Il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 è un’agevolazione che mira a incentivare gli investimenti in beni strumentali materiali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

L’incentivo, inquadrato all’interno del Piano Transizione 4.0, consiste in un credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24. Nato come misura “d’emergenza” per stimolare gli investimenti delle imprese, il Piano Transizione 4.0 e il relativo credito d’imposta per beni strumentali ha subito nel corso degli anni diverse modifiche.

Per il 2025 le imprese possono ancora accedere all’agevolazione per investimenti in beni strumentali materiali effettuati entro il 31 dicembre dell’anno in corso o entro il 30 giugno 2026 a determinate condizioni.

Credito d’imposta per beni strumentali 4.0, chi può accedere all’incentivo

Il credito d’imposta per beni strumentali è rivolto a tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse dalla fruizione dell’incentivo le imprese:

  • in stato di fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale
  • le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

 

credito imposta beni strumentali grafico 1

 

Quali sono gli investimenti ammissibili

La legge di Bilancio 2025 ha eliminato la possibilità per le imprese di usufruire del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 immateriali (ex Allegato B della legge 11 dicembre 2016, n. 232).

Per il 2025 le imprese possono invece continuare a fruire del credito d’imposta a supporto degli investimenti in beni strumentali materiali indicati nell’ex Allegato A (art.1, comma 9) della legge sopra citata.

Si tratta quindi di beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti. Le macchine devono essere dotate di:

  • controllo per mezzo di CNC
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program
  • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo
  • interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive
  • rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro

In aggiunta, le macchine devono rispettare almeno due tra le seguenti caratteristiche per renderle assimilabili o integrabili a sistemi cyberfisici:

  1. Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto
  2. Monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo
  3. Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico)
  4. Dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti
  5. Filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche e organiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica.

Credito d'imposta 4.0 criteri obblicatori

Quali sono i vantaggi per le imprese

Nel 2025 il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 è riconosciuto nella misura del:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un tetto di spesa massimo alle risorse pubbliche disponibili per la misura di 2,2 miliardi di euro. Per essere agevolabili, gli investimenti devono essere effettuati entro il 31 dicembre 2025 o entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di un acconto pari ad almeno il 20% del costo totale dell’investimento.

credito d'imposta 4.0: aliquote

Come usufruire del credito d’imposta per beni strumentali 4.0: guida alla procedura

L’introduzione del tetto massimo di spesa ha reso necessaria la creazione di una piattaforma gestita dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per la gestione della documentazione e il monitoraggio delle risorse disponibili. Con un decreto a firma del Direttore generale per la politica industriale, la riconversione e la crisi industriale, l’innovazione, le Pmi e il Made in Italy del Dipartimento per le politiche per le imprese Paolo Casalino del 15/05/2025 è stata indicata la procedura per l’accesso al credito, con la documentazione da inviare e le scadenze.

La procedura prevede:

  1. L’invio di una comunicazione preventiva, tramite apposito modello, entro il 31 gennaio 2026, indicando gli investimenti previsti e il relativo credito d’imposta prenotato.  L’ordine cronologico di invio di queste comunicazioni stabilisce la priorità nella prenotazione delle risorse
  2. Entro 30 giorni dall’invio della comunicazione preventiva, le imprese devono presentare nuovamente il modello in via preventiva con l’indicazione della data e dell’importo del pagamento relativo all’ultima quota dell’acconto per il raggiungimento del 20% del costo di acquisizione
  3. L’invio di una comunicazione di completamento degli investimenti che deve essere trasmessa entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 31 dicembre 2025 ed entro il 31 luglio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 30 giugno 2026.

La procedura si applica per gli investimenti in beni materiali nuovi effettuati dal 1° gennaio 2025 e per gli investimenti già comunicati con data di ultimazione successiva al 31 dicembre 2024 per i quali, entro tale data, non risulta verificata l’accettazione dell’ordine da parte del venditore con il relativo pagamento dell’acconto.

Per quegli investimenti che, al 31 dicembre 2024, risultano accettati dal fornitore e per cui l’impresa ha saldato l’acconto di almeno il 20% del costo totale, si applica invece la procedura prevista dal decreto direttoriale del 24 aprile 2024. Quest’ultimo prevede l’invio della comunicazione preventiva e di quella di completamento a termine dell’investimento, saltando quindi la comunicazione intermedia. Per gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2024 e fino al 29 marzo 2024, l’impresa è tenuta a trasmettere la comunicazione esclusivamente a seguito del completamento degli investimenti.

Come si usufruisce dell’incentivo

Per quanto riguarda la conferma e la fruizione dell’incentivo, il decreto direttoriale del 15/05/2025 indica che:

  1. Il Ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit) trasmette all’Agenzia delle Entrate entro il quinto giorno lavorativo di ciascun mese, l’elenco delle imprese beneficiarie ammesse a fruire dell’agevolazione nel mese precedente con l’ammontare del relativo credito d’imposta utilizzabile in compensazione, sulla base delle sole comunicazioni di completamento
  2. L’Agenzia delle Entrate trasmette al Ministero delle imprese e del Made in Italy l’elenco dei soggetti che hanno utilizzato in compensazione il credito d’imposta, con i relativi importi
  3. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena il rifiuto del versamento, a partire dal giorno 10 del mese successivo a quello della trasmissione dei dati dal Ministero delle imprese e del Made in Italy all’Agenzia delle Entrate.

Il credito d’imposta prenotato è il credito massimo fruibile in compensazione. Il credito d’imposta effettivamente fruibile è determinato sulla base del minor valore tra i crediti comunicati.

Credito d’imposta per beni strumentali, un vero e proprio boost per gli investimenti delle imprese

Il credito d’imposta per beni strumentali è tra le agevolazioni più apprezzate dalle imprese, come attestano i numeri. La valutazione dell’impatto economico degli interventi del Piano Transizione 4.0 nel periodo 2020-2022 redatta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha infatti evidenziato un’ampia fruizione da parte delle imprese e, in particolar modo, delle PMI.

Altro dato emerso dall’analisi è quello della predominanza dell’utilizzo del credito d’imposta 4.0 per incentivare gli investimenti in beni strumentali materiali. Ben 23 miliardi, sui 29 disponibili, sono stati impiegati dalle imprese per incentivare l’acquisto di questo tipo di beni, mentre la restante quota si è suddivisa tra ricerca e sviluppo, beni immateriali e formazione 4.0, come evidenzia il grafico sottostante.

credito d'imposta 4.0

Nonostante le aliquote per il 2025 siano ridotte rispetto al periodo sopra analizzato, il credito d’imposta per beni strumentali resta ancora un’importante opportunità per le aziende che devono modernizzare i propri impianti. Vista l’incertezza attuale su quale sarà il futuro di Transizione 4.0 è importante non perdere questa opportunità agendo rapidamente per sfruttare al meglio gli incentivi disponibili.

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