Chiudi

Dazi USA: nuovo scenario da agosto 2025

Chi siamo > News > Le news di Ayming Institute > Dazi USA: nuovo scenario da agosto 2025
Le news di Ayming Institute
Luglio 21, 2025

Lo scorso 7 luglio, con un nuovo ordine esecutivo (“Extending the Modification of The Reciprocal Tariff Rates”), l’Amministrazione Trump ha prorogato al 1° agosto 2025 l’applicazione delle tariffe, introdotte lo scorso 2 aprile e sospese fino al 9 luglio scorso. Nelle more, ad ogni modo, continuerà a trovare applicazione il dazio reciproco al 10% previsto per le importazioni di beni provenienti da Paesi terzi.

Dazi reciproci USA dal 1° agosto 2025: impatto sulle importazioni da Europa e 14 Paesi partner

Allo stesso tempo, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato nuovi dazi reciproci sulle importazioni che coinvolgono l’Europa ed altri quattordici Paesi partner e che entreranno in vigore dal prossimo 1° agosto.

Nuovi dazi doganali USA: aliquote tra il 25% e il 40% per i principali Paesi esportatori

Le misure – adottate in attuazione di un Ordine esecutivo del 7 luglio 2025, basato sull’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) e sul Trade Act del 1974 – avranno notevoli ripercussioni, tanto sul piano commerciale, minandone l’equilibrio, quanto su quello fiscale.
Con il “Fact Sheet: President Donald J. Trump Continues Enforcement of Reciprocal Tariff and Announces New Tariff Rates”, a decorrere dal prossimo 1° agosto, per molti dei Paesi partner sono previsti dazi reciproci con aliquote differenziate comprese tra il 15 ed il 50%:

  • Giappone: 15%;

  • Corea del Sud: 15%;

  • Sudafrica: 30%;

  • Kazakistan: 25%

  • Laos: 40%;

  • Malesia: 19%;

  • Myanmar: 40%;

  • Tunisia: 25%;

  • Bosnia – Erzegovina: 30%;

  • Indonesia: 19%;

  • Bangladesh: 20%;

  • Serbia: 35%;

  • Cambogia: 19%;

  • Thailandia: 19%.

  • Svizzera 39.

Per i prodotti unionali, invece, con una missiva del 12 luglio 2025 è stato annunciato un dazio del 15%.

Qui puoi trovare una mappa interattiva del Corriere della Sera dei dazi nei 92 Paesi soggetti.

Rischio aumento dazi in caso di misure ritorsive: scenari futuri e criticità

Secondo quanto indicato nelle varie missive, le nuove tariffe si andranno ad aggiungere agli eventuali dazi già esistenti (come quelli sull’acciaio) e potranno essere soggette ad aumenti ulteriori in caso di misure ritorsive da parte dei Paesi destinatari.

Impatto dei nuovi dazi USA sulle imprese italiane: rischi per export e fatturato

Le nuove tariffe doganali imposte dall’Amministrazione americana non lasciano indifferenti le imprese italiane (e non solo) che esportano negli Stati Uniti, le quali si trovano ad affrontare una riduzione delle esportazioni con forte calo del fatturato, oltre ad un aumento dei prezzi con conseguenti ripercussioni sulla competitività sul mercato.

Esportare negli Stati Uniti: attenzione a codici doganali e Incoterms nei contratti

In un contesto particolarmente sfavorevole, le imprese italiane che esportano verso gli USA debbono prestare specifica attenzione, oltre al codice doganale che contraddistingue la merce a fine di verificarne una eventuale esclusione, anche ai contratti di vendita per comprendere chi tra acquirente e venditore sia responsabile del pagamento dei dazi. A tal fine, in prima battuta, l’analisi deve riguardare gli Incoterms utilizzati perché possono rappresentare un rischio significativo. Ad esempio, la clausola DDP (“Delivered Duty Paid”) prevede che sia il venditore a farsi carico di oneri e imposte all’importazione.

Strategie per ridurre l’impatto dei dazi USA: alternative operative e logistiche per le imprese

In questa situazione di incertezza ed in continua evoluzione, è bene valutare soluzioni alternative volte a minimizzare l’impatto dei nuovi dazi e ad ottimizzare i flussi commerciali internazionali della propria attività. A tal fine, potrebbe essere utile rivedere la propria strategia commerciale prevedendo la localizzazione della produzione in altri Stati ovvero valutare un’origine differente per la merce.

Mostra commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *