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Industria 5.0: gli incentivi per chi investe in sostenibilità e capitale umano

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Le news di Ayming Institute
Settembre 25, 2025

La sostenibilità viene spesso relegata alla sola sfera ambientale.

Cambiamento climatico, inquinamento, acque e risorse marine, biodiversità ed ecosistemi, utilizzo delle risorse ed economia circolare, sono le macroaree del pilastro Environmental degli standard di rendicontazione societaria di sostenibilità, gli ESRS, le cui bozze semplificate sono attualmente in pubblica consultazione fino al 29 settembre 2025.

Ma la sfera sociale riveste un’importanza di primo piano per lo sviluppo sostenibile di qualsiasi organizzazione: il benessere dei propri stakeholders e la rilevanza del capitale umano dovrebbero orientare strategie e modelli di business.

Il Piano Transizione 5.0 valorizza il legame inscindibile tra investimenti sostenibili e capitale umano, nella consapevolezza che sia la transizione digitale che quella energetica debbano essere supportate da risorse umane competenti e specificatamente formate.

 

Formazione 5.0: il binomio vincente transizione digitale ed energetica

Fra le spese agevolabili del Piano Transizione 5.0, il legislatore ha previsto espressamente la possibilità di inserire quelle relative alla formazione del personale, a supporto della transizione digitale ed energetica.

L’articolo 38 del D.L. 19/2024 prevede l’ammissibilità al credito d’imposta 5.0 delle spese di formazione del personale per l’acquisizione o il consolidamento delle competenze rilevanti nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica.

Anche se si tratta di attività le cui spese ammissibili sono trainate da investimenti in beni funzionali alla trasformazione digitale (beni 4.0) che producano un risparmio energetico minimo del 5% sui processi produttivi, o del 3% sulla struttura produttiva, il loro ruolo nei progetti innovativi 5.0 può essere determinante.

All’allegato 2 al D.M. 24 luglio 2024 sono elencate espressamente le materie che possono essere oggetto di formazione agevolata: competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione energetica dei processi produttivi e competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale dei processi produttivi.

Trattandosi di una formazione strumentale alla doppia transizione, digitale ed energetica, è richiesta l’acquisizione o il consolidamento di competenze appartenenti ad entrambe le aree di formazione e ci sono delle materie prioritarie che non possono mancare in un percorso formativo 5.0.

I corsi ammissibili al credito d’imposta 5.0 devono, quindi, avere durata minima di 8 ore di cui:

  • almeno 4 destinate alle competenze prioritarie per la transizione energetica (Integrazione di politiche energetiche volte alla sostenibilità all’interno della strategia aziendale, Tecnologie e sistemi per la gestione efficace dell’energia, Analisi tecnico-economiche per il consumo energetico, l’efficienza energetica e il risparmio energetico. Impiantistica e fonti rinnovabili (produzione e stoccaggio energie da fonti rinnovabili);
  • almeno 4 destinate alle competenze prioritarie per la transizione digitale (Integrazione digitale dei processi aziendali, cybersecurity, Business data analytics, Intelligenza artificiale e Machine Learning).

La ratio dell’incentivo è slegata allo specifico progetto di innovazione: le materie oggetto di formazione possono essere indipendenti dagli investimenti in tecnologie digitali ed energetiche effettuati.

 

Una formazione qualificata e certificata

La formazione 5.0 non può essere erogata da un docente interno all’impresa.

Questo requisito appare motivato dall’esigenza di garantire competenza, terzietà ed effettivo svolgimento dell’attività rendicontata.

L’elenco dei soggetti abilitati a erogare formazione 5.0 è contenuto all’articolo 8, comma 2, del D.M. 24 luglio 2024 e alla Faq 7.1 GSE-Mimit.

Si tratta dei soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di formazione finanziata presso la Regione o Provincia autonoma in cui l’impresa ha la sede legale o la sede operativa, le università, pubbliche o private e gli enti pubblici di ricerca, i soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali, i soggetti in possesso della certificazione di qualità Uni En ISO 9001 settore EA 37, i centri di competenza ad alta specializzazione, gli European Digital Innovation Hubs e Seal of Excellence, gli Istituti Tecnologici Superiori (Its Academy).

Secondo quanto previsto dall’articolo 8, comma 1, D.M. 24 luglio 2024 le attività formative possono essere erogate sia in modalità frontale, sia in modalità a distanza, e deve prevedere un test finale che certifichi l’effettivo apprendimento delle competenze.

L’incentivo trova applicazione all’attività formativa svolta nell’ambito di un progetto di Transizione 5.0 concluso entro il 31 dicembre 2025.

 

Le spese di formazione agevolabili 

La disciplina Transizione 5.0, all’articolo 38, D.L. 19/2024, elenca, fra le spese ammissibili, quelle relative sia ai formatori esterni qualificati, sia al personale discente (dipendenti, soci lavoratori e imprenditori).

Le spese di formazione agevolabili secondo l’articolo 8, comma 4 del D.M. 24 luglio 2024, comprendono:

  • i costi dei docenti;
  • i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto formativo;
  • i costi di esercizio (spese di viaggio, materiali, quota ammortamento di strumenti e attrezzature);
  • le spese di personale relative ai partecipanti per le ore di partecipazione alla formazione (costi del fermo uomo);
  • le spese generali indirette.

Nell’ambito del progetto di innovazione le spese di formazione sono soggette a un doppio limite di congruità:

  • il 10% della somma fra investimenti in beni 4.0 ed eventuali investimenti in beni di autoproduzione energia da fonti rinnovabili;
  • 300.000 euro di investimento complessivo in formazione.

 

Il capitale umano protagonista della Transizione 5.0

L’inclusione dell’attività formativa nei progetti di innovazione digitale ed energetica del Piano Transizione 5.0 ha un rilevante significato, che trascende il contributo delle spese al credito d’imposta.

Il legislatore ha inteso attribuire valenza al capitale umano nel percorso evolutivo delle imprese verso il paradigma 5.0.

Acquisire o consolidare le competenze nelle tecnologie di transizione digitale ed energetica è un fattore fondamentale per supportare ogni percorso innovativo.

Ciò significa adottare un approccio “human-centric che mette la Persona al centro delle scelte imprenditoriali, basandosi sull’analisi dei dati storici e previsionali messi a disposizione dagli investimenti digitali ed energy saving effettuati.

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