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PNRR – Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile

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Podcast
Giugno 30, 2021

Quali sono gli obiettivi della Missione 3? Rossella Illiano, Manager di Ayming Italia specializzata in Innovazione e Finanza Agevolata, ce ne illustra i punti principali.

Questa missione mira a rendere il sistema infrastrutturale del nostro Paese più moderno, digitale e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse allo European Green Deal e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Cosa prevede questa terza missione per supportare questi obiettivi?

La missione si articola in due componenti.

Gli interventi della prima componente sono destinati allo sviluppo del sistema ferroviario italiano.

La seconda componente prevede interventi a supporto dell’ammodernamento e della digitalizzazione del sistema della logistica.

Questa terza missione è fondamentale per lo sviluppo economico nazionale perché, è sotto gli occhi di tutti, che l’attuale sistema delle infrastrutture del trasporto presenta forti carenze e ritardi che hanno effetti significativi sul potenziale di crescita e sulla competitività del Paese. Questa debolezza è accentuata dal permanere di forti divari territoriali, non solo fra Nord e Sud, ma anche tra aree urbane e aree interne e rurali ostacolando   la convergenza economica.

Quali sono le diverse misure previste dalla prima componente?

La prima componente è incentrata sul potenziamento dell’Alta velocità di rete e sulla manutenzione stradale 4.0. A questa prima componente sono destinati 28,30 miliardi di euro, cioè l’88% del budget destinato all’intera missione, che è pari a 32 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il sistema ferroviario, oltre allo sviluppo dell’alta velocità, sono previsti investimenti destinati alle linee regionali e delle aree metropolitane utilizzate principalmente dai pendolari, rendendo i centri cittadini più accessibili e migliorando la qualità della vita delle persone che usufruiscono del mezzo pubblico.

Questa linea di investimento è strettamente legata all’intervento previsto dalla Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica, relativamente al rafforzamento e ammodernamento in senso sostenibile del trasporto pubblico locale.

L’aumento della capacità dei principali nodi ferroviari nelle principali aree metropolitane avrà, inoltre, effetti positivi che si ripercuoteranno sui treni regionali. Anche il turismo potrà beneficiare di connessioni più agevoli sul territorio, attraverso la valorizzazione di aree di interesse culturale finora meno frequentate e la conseguente riduzione della pressione sulle principali destinazioni, contribuendo così a uno sviluppo più sostenibile del settore.

La prima componente prevede anche delle misure per il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi digitali nei porti e negli aeroporti e più in generale la competitività del sistema della logistica.

Che impatti avranno queste misure sul sistema dei trasporti italiano sia di persone che di merci per allinearci alle percentuali dell’UE?

La Commissione europea ha indicato come obiettivo il raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030, triplicandolo entro il 2050. Consideriamo che attualmente, il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada, mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri, rispetto al 7,9% in Europa, con la conseguenza che il settore del trasporto risulta tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, con un contributo pari al 23,3% delle emissioni totali di gas serra.

La mancanza di un efficiente sistema infrastrutturale ha effetti anche sul trasporto delle merci. Infatti, in assenza di collegamenti ferroviari efficace ed efficienti, il trasporto su strada rimane l’opzione principale. Le merci viaggiano per circa per il 54,5% su strada e per circa l’11 % su rotaia, rispetto al 18,7% circa in Europa, con conseguenti congestioni e problemi di sicurezza lungo le arterie autostradali.

Da un punto di vista ambientale, il trasferimento del traffico passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia avrà importanti impatti sull’abbattimento delle emissioni di gas serra. In particolare, si stima che un aumento della quota dei passeggeri che utilizzano la ferrovia dal 6% al 10% comporterà un risparmio annuo di CO2 pari a 2,3 milioni di tonnellate.

Ammodernamento e digitalizzazione: quali sono le misure a sostegno?

Esatto, Lucia. Questa componente riguarda interventi legati al miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti, nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale della mobilità via mare dei passeggeri e delle merci.

Non solo porti ma anche aeroporti. Sono previsti, infatti, investimenti nella digitalizzazione degli aeroporti e della filiera logistica. Questi ultimi sono accompagnati da riforme per rafforzare la pianificazione strategica, realizzare lo sportello unico dei controlli,  implementare una piattaforma digitale interoperabile ed effettuare una revisione della normativa in materia di concessioni portuali.

Potresti farci alcuni esempi di investimenti previsti per questa componente?

Un esempio è il progetto Green Ports. Si pone come obiettivo quello di rendere le attività portuali sostenibili e compatibili con i contesti urbani portuali attraverso il finanziamento di interventi volti all’efficientamento e alla riduzione dei consumi energetici delle strutture e delle attività portuali. Si prevede che il progetto possa dare un contributo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030.

Un altro esempio riguarda l’introduzione di soluzioni tecnologiche innovative per efficientare il sistema e ridurre l’impatto ambientale. In quest’ottica, è necessario concepire le infrastrutture logistiche come un unicum di nodi e reti, adeguatamente interconnesse, che consentano una movimentazione dei carichi quanto più possibile fluida e priva di “colli di bottiglia”.

La rivoluzione digitale e l’aumento di produttività a essa correlata saranno perseguite attraverso un investimento significativo per portare banda larga e 5G nei nodi principali della catena logistica. L’intervento è pertanto trasversalmente collegato con la Missione digitalizzazione che contiene interventi destinati alla diffusione della Banda larga e del 5G sulle aree bianche e grigie del territorio.