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Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: uno strumento per rendere l’economia più competitiva e dinamica

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Le news di Ayming Institute
Maggio 10, 2021

L’Unione Europea ha varato un piano di aiuti per promuovere un’Europa più moderna e sostenibile e fornire una soluzione, seppur parziale, ai danni di carattere economico e sociale provocati dall’emergenza pandemica da COVID-19. Per raggiungere tale obiettivo sono stati stanziati complessivamente 1.800 miliardi di euro: i fondi del Quadro Finanziario Pluriennale, uniti a quelli del Next Generation EU, finanziano infatti il più ingente pacchetto di misure di stimolo in Europa, volte a rendere quest’ultima più ecologica, digitale e resiliente.

Più nel dettaglio, 672,5 dei 750 miliardi di euro messi a disposizione dal Next Generation EU sono stati destinati al Dispositivo Europeo per la Riforma e la Resilienza – 360 in prestiti e 312,5 in sovvenzioni –, mentre altri 47,5 miliardi di euro sono stati investiti nel Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i territori d’Europa (REACT-EU).

Le risorse del REACT-EU sono state suddivise tra il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo (FSE) e il Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (FEAD) con il fine specifico di incentivare una ripresa economica “verde, digitale e resiliente”.

L’EU ha individuato tre assi principali dai quali far ripartire la crescita economica dell’Unione, trasversali a tutti i Piani Nazionali dei singoli Stati Membri: transizione ecologica, inclusione sociale e digitalizzazione e innovazione.

Transizione ecologica

L’Unione Europea promuove l’accelerazione del processo di transizione ecologica, ovvero il passaggio ad un’economia green, in cui la sinergia tra sostenibilità, beneficio comune e ricerca di profitto contribuiscono alla creazione di un modello di business virtuoso.

Inclusione sociale

In tale ottica, il progresso economico deve essere perseguito nel pieno rispetto dell’inclusione sociale, tramite l’attuazione di un insieme di riforme finalizzate ad apportare particolare vantaggio alle componenti più “fragili” della società.

Digitalizzazione e innovazione

Terza priorità dell’Unione Europea è l’incremento della competitività sul mercato attraverso il potenziamento di digitalizzazione e innovazione del sistema produttivo, volto anche a promuovere l’internazionalizzazione delle MPMI.

È proprio sulla base di tali obiettivi che è stato sviluppato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, uno strumento finalizzato a rendere l’economia dell’Italia più competitiva e dinamica, cogliendo le opportunità messe a disposizione dal Next Generation EU.

Il Next Generation EU in Italia

Le principali leve del Next Generation EU in Italia, il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i territori d’Europa, apporteranno un ingente beneficio al nostro Paese che ha ricevuto dall’Europa 204,5 miliardi di euro sotto forma di prestiti e contributi a fondo perduto. Ciò si tradurrà in un incremento del PIL di circa 16 punti percentuali sul piano nazionale e di ben 24 punti per il Mezzogiorno entro il 2026. Inoltre, è stato stanziato un ulteriore fondo complementare da 30,6 miliardi di euro finanziato attraverso lo scostamento di bilancio.

Il PNRR è articolato in sedici componenti, raggruppate in sei missioni.

Le missioni del PNRR

Di seguito una panoramica delle missioni del PNRR.

  • Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: la promozione della transizione digitale dell’Italia attraverso la modernizzazione di PA, infrastrutture di comunicazione e filiere industriali incrementerà la competitività del sistema produttivo, favorendo al contempo l’internazionalizzazione delle imprese. Tra le principali misure ritroviamo il Piano Transizione 4.0 da 18,45 miliardi di euro e il rifinanziamento delle linee agevolative legate all’internazionalizzazione delle PMI attraverso SACE-SIMEST.
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica: il processo di transizione ecologica prevede l’introduzione di sistemi all’avanguardia per il miglioramento della prevenzione di fenomeni climatici, il rafforzamento delle reti energetiche e delle cosiddette infrastrutture critiche. Viene incentivata la sostenibilità a lungo termine tramite l’efficientamento energetico in tutti i settori, nonché la progressiva decarbonizzazione dell’industria entro il 2050. In tale ottica vengono rifinanziati Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile: vengono incentivati il potenziamento e l’estensione dell’alta velocità ferroviaria su scala nazionale e in particolare nelle aree del Mezzogiorno. In generale si punta alla digitalizzazione del sistema portuale e aeroportuale.
  • Istruzione e ricerca: con il fine di colmare le carenze di carattere strutturale, quantitativo e qualitativo di ogni fase del ciclo formativo vengono rafforzati gli strumenti di orientamento scolastico, nonché la formazione del corpo docente. Allo stesso tempo, lo sviluppo di sistemi di ricerca di base e applicata avrà riflessi positivi sulle attività di Ricerca & Innovazione.
  • Inclusione e coesione: sono previsti investimenti per promuovere la formazione e le competenze tecnico-scientifiche delle donne, oltre che misure di sostegno all’imprenditoria femminile. Particolare attenzione è riservata al miglioramento del sistema di protezione per le situazioni di fragilità sociale ed economica, alla diminuzione del divario tra Nord e Sud e al ruolo dello sport in quanto fattore chiave di inclusione sociale.
  • Salute: si punta al rafforzamento della prevenzione e dell’assistenza sul territorio. Viene incentivata la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario e l’acquisizione di competenze tecniche, digitali e manageriali del personale del Sistema Sanitario Nazionale.
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