Piano Transizione 5.0: nuovi incentivi per l’innovazione green delle imprese
Il tanto atteso piano Transizione 5.0 è pronto a rivoluzionare il settore dell’innovazione aziendale. I nuovi incentivi, inseriti nel decreto PNRR, saranno finanziati con un budget di 6,3 miliardi per il 2024-2025 provenienti dal RepowerEu, capitolo dedicato alla transizione energetica nel PNRR dopo il negoziato con la Commissione europea.
Piano Transizione 5.0: la novità per le imprese
Transizione 5.0: spese ammissibili
Transizione 5.0: aliquote dell’agevolazione
Certificazione dell’investimento
Transizione 4.0: confermati anche investimenti non green
Piano 5.0: novità per le imprese
Secondo le indiscrezioni riportate dal Sole24Ore, il piano introduce un interessante incentivo alla doppia transizione dei processi produttivi, sia digitale che energetica. Le imprese di qualsiasi dimensione potranno accedervi, presentando progetti di innovazione finalizzati a ridurre i consumi energetici del 3%, o in alternativa, i processi interessati dall’investimento del 5%. Gli investimenti devono riguardare esclusivamente beni strumentali materiali e immateriali tecnologicamente avanzati, allineati al piano Industria 4.0 del 2017.
Spese ammissibili e formazione
Oltre alla riduzione dei consumi energetici, saranno inclusi gli investimenti per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, escludendo le biomasse. Inoltre, saranno ammesse le spese per la formazione in competenze per la transizione ecologica entro il 10% dell’investimento complessivo, con un tetto di 300mila euro e limitazioni specifiche.
Aliquote più competitive
Il sistema di agevolazione si compone di nove aliquote, premiando maggiormente le PMI.
Per investimenti fino a 2,5 milioni, il credito d’imposta può arrivare al 45% nella terza classe di efficienza energetica, con aliquote ben superiori rispetto a quelle attuali previste dal Piano Transizione 4.0. Le aliquote diminuiscono all’aumentare dell’investimento, privilegiando le imprese di minori dimensioni.
- Investimenti fino a 2,5 milioni: 45% (terza classe), 40% (seconda classe), 35% (prima classe)
- 2,5-10 milioni: 25% (terza classe), 20% (seconda classe), 15% (prima classe)
- 10-50 milioni: 15%, 10%, 5%
Procedure di verifica
Il sistema di verifica, richiesto anche dalla Commissione europea, sarà rigoroso. Un valutatore indipendente certificherà ex ante il rispetto dei criteri di ammissibilità, seguito da una certificazione ex post sulla realizzazione degli investimenti conforme al progetto.
Continuità con Transizione 4.0
Le imprese che non raggiungono gli obiettivi di efficienza energetica ma investono in beni tecnologicamente avanzati per la digitalizzazione continueranno a beneficiare degli incentivi del piano Transizione 4.0. Tuttavia, questi saranno meno generosi rispetto ai nuovi incentivi del piano Transizione 5.0. Transizione 4.0 resterà operativo per gli investimenti fino al 2025, con estensione ai beni consegnati entro il 30 giugno 2026, a condizione di un acconto del 20% versato entro l’anno precedente.
L’attesa degli incentivi potenziati del piano Transizione 5.0 ha temporaneamente rallentato gli acquisti delle imprese, ma ora si apre un nuovo capitolo di opportunità nel panorama dell’innovazione aziendale.
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