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Ravvedimento operoso speciale

Una chance di regolarizzarsi pagando poco e subito

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Ravvedimento operoso speciale: una chance di regolarizzarsi pagando poco e subito

Oggi parliamo del ravvedimento operoso speciale: un provvedimento straordinario, che può consentire alla vostra azienda di sanare certe irregolarità fiscali versando sanzioni irrisorie… a patto che si faccia entro fine marzo.

 

Intendiamoci: se prima o poi vi dovesse capitare qualche intoppo fiscale – come un ritardo nel presentare una dichiarazione IVA o una Liquidazione Periodica, una dimenticanza nel comunicare all’Agenzia delle Entrate una variazione di Partita IVA o un errore nel liquidare l’esatto importo dell’IVA dovuta – questo non renderebbe la vostra azienda meno irreprensibile.

Sono cose che possono succedere. Diventano imperdonabili solo quando non ve ne accorgete: a quel punto, di solito, ci pensa l’Agenzia delle Entrate a farvi notare che avete sbagliato qualcosa, accertandosi che non ve ne dimentichiate più tanto facilmente.

Tuttavia, se avete l’accortezza di rimediare ai vostri errori in tempo ragionevole (per essere chiari: prima che se ne accorgano loro), potete preservare la vostra virtù fiscale beneficiando del ravvedimento operoso.

 

Il ravvedimento operoso: cos’è e perché è importante conoscerlo

Introdotto dall’articolo 13 del D. Lgs. 472/1997 e rimodellato negli anni successivi, il ravvedimento operoso consente al contribuente di regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale a seguito di una violazione di obblighi contributivi o dichiarativi.

Quando si parla di ravvedimento operoso, l’elemento di spontaneità è un principio fondamentale: dovete rilevare voi stessi l’errore o la mancanza, prima che siano constatati e notificati da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Dovrete poi procedere tempestivamente alla regolarizzazione, rettificando la dichiarazione viziata (omessa, errata, tardiva) e/o liquidando l’IVA dovuta ma non versata, comprensiva dei relativi interessi di mora.

Sia chiaro: tutto questo non è gratis, perché contestualmente dovrete liquidare anche l’importo di una sanzione mediante modello F24, nel quale occorre indicare il periodo della violazione e il codice tributo specifico che l’Agenzia riconduce alle specifiche violazioni.

 

Dov’è allora il vantaggio del provvedimento? 

Semplice: nel caso di ravvedimento operoso, la sanzione è significativamente ridotta rispetto a quella che l’Agenzia vi imporrebbe se fosse lei stessa a rilevare la violazione occorsa. 

In tal caso, infatti, l’importo dovuto si calcola in una percentuale della sanzione minima prevista, e la riduzione della sanzione è tanto maggiore quanto più veloce è questa regolarizzazione spontanea: potreste trovarvi a versare un importo ridotto fino a un decimo della sanzione minima edittale. Non male.

E non sottovalutate il beneficio indiretto, ma ugualmente apprezzabile, di evitare a voi stessi (ma anche all’Agenzia, che dal canto suo ringrazia) di trovarvi invischiati in accertamenti e contenziosi sempre dispendiosi in termini di tempo e risorse.

 

Il ravvedimento operoso speciale

Se già questo è il meccanismo ordinario, quali ulteriori vantaggi si nascondono nel ravvedimento operoso speciale?

Facciamo una premessa di ampio respiro: la Legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (la Legge di Bilancio 2023) intende fare un regalo di Natale ai contribuenti in difetto, ma volenterosi, con la cosiddetta “Tregua fiscale”. Questa comprende una serie di misure, tra cui: 

  • la regolarizzazione delle irregolarità formali; 
  • il ravvedimento speciale per le violazioni tributarie; 
  • l’adesione agevolata e la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento; 
  • la chiusura delle liti tributarie e la regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale.

Non preoccupatevi, non ci stiamo addentrando in analisi tecniche né in speculazioni politiche. Abbiamo scelto di soffermarci su un punto in particolare perché riteniamo che possa essere di interesse attuale per molte delle vostre aziende: il cosiddetto “ravvedimento operoso speciale”.

 

Cosa si può sanare con il ravvedimento operoso speciale

Questa misura opera in un ambito ben delineato: si applica infatti alle sole violazioni “riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a periodi d’imposta precedenti” (art. 1 co. 174).

Ulteriori dettagli vengono forniti dalla circolare n. 2 del 27 gennaio 2023 dell’Agenzia delle Entrate: il ravvedimento speciale “consente di regolarizzare le violazioni «sostanziali» dichiarative e le violazioni sostanziali «prodromiche» alla presentazione della dichiarazione, che non restano assorbite dalla regolarizzazione della dichiarazione”. Esempi di violazioni prodromiche sono la fatturazione omessa o infedele (art. 6 co. 1 D.Lgs. 471/97) o la detrazione IVA indebita (art. 6 co. 6 D.Lgs. 471/97).

Non sono sanabili invece con ravvedimento operoso speciale le violazioni che possono beneficiare dell’art. 1 co. 153 della Legge 197/2022 (definizione degli avvisi bonari).

 

In parole semplici: potete sanare tutte le suddette violazioni dichiarative che avete commesso prima del 31/12/2021 con un ravvedimento estremamente vantaggioso, le cui sanzioni sono ridotte fino a 1/18 del minimo.

Non solo: il beneficio estremamente peculiare di questa forma risiede nella facoltà concessa al contribuente di rateizzare il pagamento in otto rate trimestrali di pari importo (maggiorate degli interessi al 2% annuo). (di norma, l’istituto del ravvedimento non prevede alcuna forma di dilazione).

 

La procedura del ravvedimento operoso speciale non deve suscitare preoccupazioni: questa infatti non differisce significativamente dal ravvedimento ordinario.

L’unica cosa a cui dovrete prestare attenzione sono i codici tributo da indicare nel modello F24, forniti dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 6 del 14/02/2023 (un po’ in ritardo, visto che il ravvedimento speciale è fruibile dal 01/01/2023, ma meglio tardi che mai).

Condizione essenziale è che si proceda al pagamento del dovuto (per intero, oppure con la prima rata, qualora si sia optato per la rateizzazione) entro il 31 marzo 2023

 

Non rimane moltissimo tempo, quindi il consiglio è di fare le opportune verifiche se sospettate che possa esservi utile affidarvi a questo peculiare refugium peccatorum.

Se vuoi avere supporto per la tua azienda e scoprire se puoi e come usufruire del ravvedimento operoso speciale, contattaci qui:

 

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