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PNRR – Missione 6: Salute

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Podcast
Luglio 21, 2021

La pandemia ha reso evidenti le disparità territoriali a livello sanitario, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio. La Missione 6 ha lo scopo di appianare queste disparità e garantire un’adeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali. Ce ne parla Chiara Galletta, Senior Consultant di Ayming.

Oggi andiamo ad approfondire con te l’ultima missione del PNRR, quella dedicata alla Salute. Quali sono i principali obiettivi di questa missione?

Come dicevi tu, la pandemia ha reso evidenti le disparità territoriali a livello sanitario, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio. Questa missione ha lo scopo di appianare queste disparità e garantire un’adeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali.

Quali sono nel dettaglio le componenti e le misure previste?

: La missione si articola in 2 componenti che sono: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale; e Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. La prima componente va a rispondere a quanto ci siamo detti prima, cioè a migliorare i servizi offerti ai cittadini,  grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali, il rafforzamento dell’assistenza domiciliare,  e una migliore integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

La seconda componente punta tutto sul digitale, la cosiddetta Sanità 4.0, perché vuole rinnovare e, soprattutto, ammodernare le strutture tecnologiche e digitali già esistenti, come, ad esempio, la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Questa missione non dimentica, però, la ricerca scientifica. Sono stati stanziati infatti 1,26 miliardi di euro  alla ricerca scientifica e al trasferimento tecnologico, destinando 700 milioni di euro allo sviluppo di nuove competenze del capitale umano del SSN e alla formazione del Personale.

Quali sono gli investimenti della prima componente che vanno a migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini?

La componente introduce un concetto secondo me molto interessante, quello della “Casa della Comunità”, cioè una struttura fisica che sarà il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie e consentirà di potenziare e riorganizzare tutti i servizi offerti sul territorio.  Nelle Case della Comunità opererà un team di medici di medicina generale, pediatri, medici specialistici, infermieri di comunità e assistenti sociali.

È anche previsto il potenziamento dei servizi domiciliari, con particolare attenzione ai pazienti di età superiore ai 65 anni con patologie croniche o non autosufficienti. All’interno di questo intervento si inserisce anche l’investimento rivolto alla telemedicina, per promuovere un’ampia gamma di funzionalità sia per la prevenzione sia per la cura di patologie. Per fare alcuni esempi, parliamo di tele-assistenza, tele-consulto, tele-monitoraggio e tele-refertazione.

L’ammodernamento e la digitalizzazione sono il fulcro principale di questa componente.

Sì, Lucia, come hai detto tu, gli investimenti prevedono l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, e il potenziamento dell’offerta dell’assistenza al livello territoriale grazie alla creazione dell’Ospedale di Comunità, cioè una struttura sanitaria destinata a pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e degenze di breve durata.

Gli interventi previsti da questa componente hanno anche lo scopo di potenziare la diffusione e l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico per garantire l’omogeneità e l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e operatori sanitari.

Quali interventi prevede la seconda componente?

La ricerca e la formazione sono gli obiettivi principali di questa componente. Come hai già accennato, è previsto il potenziamento del sistema della ricerca biomedica in Italia, rafforzando, appunto, i centri di eccellenza presenti nel nostro Paese che si concentrano su patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese.

In particolare, sono previsti finanziamenti per di progetti Proof of Concept, cioè quei progetti che puntano a ridurre il gap fra i risultati del settore della ricerca scientifica e le applicazioni per scopi industriali, nonché programmi di ricerca o progetti nel campo delle malattie e dei tumori rari, e delle malattie altamente invalidanti. Le risorse saranno assegnate tramite appositi bandi di gara.

E per la formazione del personale sanitario cosa prevede il piano?

Nel piano sono previste delle borse di studio in medicina generale per poter andare a rafforzare la formazione in medicina di base. Sarà anche introdotto un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere e verranno potenziate le competenze manageriali e digitali del personale sanitario.