Due concetti che si stanno diffondendo rapidamente nell’ambito della sostenibilità aziendale, ma che molto spesso vengono confusi e considerati come la stessa cosa.
In questo episodio de “I Podcast di Ayming” esploriamo le caratteristiche e le differenze tra Società Benefit e B-Corp®, offrendo una panoramica dell’impatto positivo che il nuovo paradigma di business improntato alla sostenibilità sociale ed ambientale può generare.
Quali sono le principali caratteristiche e differenze tra Società benefit e B-Corp®?
Le Società Benefit sono organizzazioni che, nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono con le proprie attività anche un impatto sociale ed ambientale positivo: sebbene si tratti di organizzazioni for profit, esse perseguono al contempo obiettivi di sostenibilità.
Istituite in Italia per mezzo della Legge 208/2015, le Società Benefit assumono l’obbligo di operare in modo responsabile e trasparente nel raggiungimento di una finalità di beneficio comune – inteso come effetto positivo e riduzione di impatti negativi generati su persone, comunità, territori e ambiente, attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse. Tale obiettivo deve essere documentato nell’oggetto sociale, al fine di evitare che l’impegno assunto sia trascurato dal management, e di permettere al direttivo di prendere decisioni strategiche volte a massimizzare non solo il valore dell’organizzazione per soci e azionisti ma anche il raggiungimento della propria mission sociale, raggiungendo un bilanciamento tra i due interessi e tra le risorse destinate a ciascuno.
Per costituire una Società Benefit è sufficiente l’integrazione dello statuto, in modo tale da includervi un esplicito riferimento al beneficio comune che si intende perseguire.
Inoltre, a cadenza annuale deve inoltre essere redatto a cura degli amministratori – e pubblicato sul sito web dell’organizzazione, – la relazione di impatto che documenti le azioni intraprese per raggiungere le finalità di beneficio comune in ottica attuale e programmatica.
Tale relazione dovrà includere anche una valutazione dell’impatto generato, articolata per singole aree di interesse. Le modalità e il livello di dettaglio della rendicontazione sono definite dalle singole Società, anche attraverso strumenti di disclosure non finanziaria integrata: è necessario basarsi su standard di valutazione esterni per effettuare la valutazione dell’impatto della società, al fine di assicurare la terzietà dei parametri utilizzati. Quelli di utilizzo più comune sono il BIA, B Impact Assessment elaborato da B-Lab, lo standard GRI (Global Reporting Initiative) e il Framework del Reporting Integrato dell’IIRC (International Integrated Reporting Council).
Con B-Corp® si intende invece una certificazione/attestazione ad adesione volontaria rilasciata da B-Lab, ente non-profit che opera nel rispetto dei principi di indipendenza e trasparenza: per ottenerla, le organizzazioni devono dimostrare di soddisfare elevate performance di sostenibilità ambientale e sociale, trasparenza e accountability documentando a livello statutario il proprio impegno nei confronti degli stakeholder (dipendenti, fornitori, clienti ed azionisti, ma anche comunità e ambiente).
Non è indispensabile per una Società Benefit certificarsi B-Corp®; al contrario, qualora si ottenga la certificazione B-Corp®, per poterla mantenere è necessario in Italia adottare la forma giuridica di Società Benefit.
L’ottenimento di una certificazione B-Corp® è attuato tramite una prima fase di self-assessment libera e gratuita (B-Impact Assessment) cui segue, in caso di esito di almeno 80 punti su 200 e di richiesta da parte della società, un processo di verifica e validazione da parte di B-Lab.
Le domande presentate in sede di autovalutazione – ponderate in relazione al settore e alle dimensioni dell’organizzazione – sono suddivise in cinque diverse aree di impatto: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti. Qualora il risultato sia positivo, e sia richiesta e ottenuta da B-Lab la conferma dell’esito del self-assessment, lo score ottenuto è reso pubblico, così come i risultati di ciascuna specifica area. È inoltre possibile creare una roadmap di miglioramento, definendo all’interno delle aree più significative per la specifica realtà aziendale delle pratiche che consentiranno in futuro di conseguire un miglior risultato. Per il mantenimento della certificazione, sarà necessario ripetere il processo a cadenza triennale; gli obblighi di rendicontazione nei confronti dei propri stakeholder dovranno invece essere assolti annualmente tramite la pubblicazione di un Impact Report (BIA, Benefit Impact Report, come elaborato da B-Lab).
Quali sono i vantaggi per le organizzazioni che scelgono di diventare Società Benefit o di certificarsi B-Corp®?
I benefici principali sono, in entrambi i casi, di tipo reputazionale: assumere volontariamente un impegno sociale ed ambientale, sia esso certificato o documentato in modo trasparente dall’organizzazione su base annua, è un’iniziativa che veicola l’interesse dei consumatori e dei partner commerciali o finanziatori.
I primi, sempre più consapevoli dei limiti del modello tradizionale di business in ottica di sostenibilità si troveranno a scegliere tra prodotti o servizi di qualità analoga, alcuni dei quali caratterizzati da un plusvalore sociale; le altre imprese, gli investitori, e i talenti, invece, potranno scommettere su un trend d’avanguardia, impegnato in scelte responsabili e nella valorizzazione delle proprie risorse.
Inoltre, è stata riconosciuta attraverso una recente modifica del Codice dei contratti pubblici una possibile premialità nei bandi pubblici alle Società Benefit (d.l. 26 ottobre 2019, art. 49 c. 1-bis, che modifica gli artt. 83 e 95 del Codice dei contratti pubblici, d.l. 18 aprile 2016, n. 50.).
Ai vantaggi per la singola organizzazione dovranno infine accompagnarsi i benefici che questi modelli evoluti di business portano al mercato e alla società: primi tra tutti la spinta ad una competizione positiva tra aziende, consapevoli del fatto che saranno valutate anche per il loro impegno nei confronti della collettività, e gli effetti che a lungo termine questi avranno su comunità e ambiente.
L’adesione ad una, all’altra o a entrambe le posizioni dipende da una scelta volontaria da parte dell’impresa, tuttavia al di là degli aspetti semantici delle etichette ci sono differenze concrete tra SB e B Corp® oltre che implicazioni da tenere ben presenti.
Se raggiungere il riconoscimento di B Corp® comporta degli obblighi, il BIA rimane uno strumento del tutto libero e gratuito, per questo spesso viene utilizzato dalle imprese che vogliono valutare il passaggio alla forma SB. In base al punteggio ottenuto si può valutare con maggiore consapevolezza se diventare una B Corp® a tutti gli effetti o rimanere più semplicemente una Società Benefit. È fuori di dubbio però che, dato il rigore della misurazione, superare la fatidica quota 80 e poter accedere alla certificazione sia un riconoscimento esclusivo che permette alla società di entrare in una ristretta cerchia di eccellenza nell’ambito della responsabilità sociale.
Un percorso tipico di trasformazione può quindi prevedere tre passaggi:
- verifica del proprio impatto attraverso la BIA;
- certificazione del proprio marchio come B Corp®;
- infine, trasformazione in SB.
Dopo essere diventati B Corp® certificate, il processo di valutazione deve poi essere ripetuto e approvato da B Lab ogni due anni per il rinnovo.
Le Società Benefit invece non solo non hanno nessun vincolo successivo, ma svolgono la misurazione come semplice autovalutazione. Gli obblighi a livello di trasparenza e responsabilità sono comuni a entrambe e prevedono la pubblicazione a cadenza regolare di un rapporto che renda conto dell’impatto complessivo oltre al legame tra decisioni degli amministratori ed effetti su azionisti e stakeholder.
Nessun commento