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Contratti di sviluppo

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Bandi PNRR
Dicembre 10, 2023

Finalità

Beneficiari

Agevolazione

Progetti ammissibili

Costi ammissibili

Procedura d’accesso

Quali sono le finalità della misura “Contratti di sviluppo”?

La misura “Contratti di sviluppo” sostiene gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale. 

A chi è rivolto?

“Contratti di Sviluppo” è rivolto alle imprese italiane ed estere. I destinatari delle agevolazioni sono: 

  • l’impresa proponente, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del Contratto;
  • le eventuali imprese aderenti, che realizzano progetti di investimento nell’ambito del suddetto Contratto di Sviluppo;
  • i soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. 

Il numero massimo complessivo di imprese non potrà essere superiore a cinque. 

Quali agevolazioni offre?

La misura eroga agevolazioni sotto forma di contributo a fondo perduto in conto impianti, contributo a fondo perduto alla spesa, finanziamento agevolato e/o contributo in conto interessi. I contributi e finanziamenti possono essere concessi in via alternativa 

  • Contributo a fondo perduto – assorbe la % di aiuto per il valore nominale del contributo richiesto (1% contributo = 1% ESL);  
  • Contributo a fondo perduto + finanziamento agevolato – assorbe la % del valore nominale del contributo richiesto + % di aiuto in termini di tasso di interesse applicato al finanziamento agevolato.   

L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa sulla base della Carta degli Aiuti a finalità regionale 2022-2027. 

L’utilizzo delle varie forme di agevolazione e la loro combinazione sono definiti in fase di negoziazione sulla base delle caratteristiche dei progetti e dei relativi ambiti di intervento entro le intensità massime agevolabili individuate.  

L’investimento minimo complessivo richiesto è di 20 milioni di euro; si riduce a 7,5 milioni di euro per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e per i progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese, ovvero che prevedano il recupero di strutture dismesse. Sono previsti limiti ulteriori a carico dei progetti presentati dalla sola impresa e dalle eventuali altre imprese aderenti.  

INVESTIMENTI MINIMI 
Contratti di sviluppo  Programma totale  Sola Impresa proponente  Altre imprese aderenti 
Industriale  20 milioni  10 milioni  1,5 milioni 
Industriale – attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli con servizi per l’ospitalità  7,5 milioni  3 milioni  1,5 milioni 
Turistico  20 milioni  5 milioni  1,5 milioni 
Turistico – aree interne e/o recupero strutture dismesse  7,5 milioni  3 milioni  1,5 milioni 
Tutela ambientale  20 milioni  10 milioni  1,5 milioni 

 

Di seguito sono indicate, in tabella, le intensità agevolative riferite agli investimenti industriali e turistici, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e dei progetti a finalità ambientale. Possono essere, tuttavia, previste ulteriori forme di premialità.  

Al fine di individuare i Comuni e le particelle incluse all’interno delle Zone C istituite dall’art. 107 paragrafo 3, lettera c) del TFUE, è necessario far riferimento alla Carta di aiuti a finalità regionale 2022/2027 approvata il 18 marzo 2022. 

INTENSITÀ AGEVOLATIVE – INVESTIMENTI INDUSTRIALI E TURISTICI 

 

Settori diversi 

dalla trasformazione 

e commercializzazione 

dei prodotti agricoli 

Attività di trasformazione 

e commercializzazione 

dei prodotti agricoli 

 

  Zone A  Zone C  Altre Aree  Orientamenti agricoli – art. 171 c)  Altre Aree 
Piccole imprese  45%  30%  20%   

50% 

 

40% 

Medie imprese 

35%  20%  10% 
Grandi imprese  25%  10% 

Non ag. 

 

 

INTENSITÀ AGEVOLATIVE – PROGETTI DI RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE 

 

Ricerca industriale  Sviluppo sperimentale  Innovazione 

Piccole imprese 

70%  45%  50% 
Medie imprese  60%  35% 

50% 

Grandi imprese  50%  25% 

15% 

 

INTENSITÀ AGEVOLATIVE – PROGETTI A FINALITÀ AMBIENTALE 

 

Dimensione d’impresa 

Carta degli aiuti  107.3 a)  Carta degli aiuti  107.3 c)  Altre Aree  Regolamento GBER 

Tutela ambientale 

 

Piccole imprese 

65-85%  55-75%  50-70%  Articolo 36 

Medie imprese 

55-75%  45-65% 

40-60% 

Grandi imprese  45-65%  35-55% 

30-50% 

Maggiore efficienza energetica 

Piccole imprese  65%  55%  50%  Articolo  

38-38-bis 

Medie imprese 

55%  45% 

40% 

Grandi imprese  45%  35% 

30% 

Promozione di energia da fonti rinnovabili  

Piccole imprese  50-65%  50-65%  50-65%  Articolo 41 

Medie imprese 

40-55%  40-55% 

40-55% 

Grandi imprese  30-45%  30-45% 

30-45% 

Uso efficiente delle risorse & economia circolare 

Piccole imprese  75%  65%  60%  Articolo 47 

Medie imprese 

65%  55% 

50% 

Grandi imprese  55%  45% 

40% 

Quali sono i progetti ammissibili dal bando “Contratti di sviluppo”?

Ogni investimento deve soddisfare almeno due delle condizioni di accesso previste dal bando:  

  1. Positivo impatto sull’occupazione;  
  2. Realizzazione o consolidamento di sistemi di filiera diretta ed allargata;  
  3. Contributo al valore tecnologico;  
  4. Rilevante presenza sui mercati esteri;  
  5. Impatto ambientale.  

I programmi possono prevedere interventi ripartiti su più sedi operative, ma deve essere dimostrato il rispetto dei criteri di funzionalità ed organicità del progetto. Viceversa, se l’unità operativa è unica ed è gestita da un unico soggetto, il progetto deve essere unico. 

Sono previsti tre ambiti di intervento: industriale, turistico, tutela ambientale. Ogni ambito di intervento, a sua volta, ha proprie finalità specifiche, limiti ed eventuali condizioni alternative. Il contratto di sviluppo turistico, inoltre, presenta uno sportello autonomo con un proprio ordine cronologico di presentazione.  

Contratto di sviluppo industriale

Il contratto di sviluppo industriale finanzia progetti di investimento nei settori manifatturiero, estrattivo, trasporti e della fornitura di energia (salvo i divieti e le limitazioni previste dalla normativa UE) aventi uno dei seguenti obiettivi 

  • creazione di nuove unità produttive;  
  • ampliamento della capacità di una unità produttiva esistente;  
  • riconversione di unità produttiva esistente tramite diversificazione;  
  • ristrutturazione di unità produttiva esistente tramite cambiamento fondamentale del processo di produzione;  
  • acquisizione unità produttiva esistente.  

Sono, altresì, ammissibili:   

  • attività di gestione dei rifiuti e di risanamento; 
  • attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; 
  • attività di servizio, informazione e comunicazione (quali call center, vigilanza privata, servizi delle agenzie di viaggio, ecc.).   

Limitatamente ai soli settori del carbone, della costruzione navale, dei trasporti e della produzione e distribuzione di energia, sono ammessi esclusivamente i progetti presentati da PMI. I programmi di sviluppo riguardanti le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli possono essere accompagnati da investimenti per la creazione, la ristrutturazione e l’ampliamento di strutture idonee alla ricettività e all’accoglienza dell’utente. 

Contratto di sviluppo turistico

Il Contratto di sviluppo turistico sostiene progetti di investimento e progetti di innovazione nel settore ricettività ed anche le correlate attività commerciali complementari (attività integrative, servizi di supporto alla fruizione del prodotto turistico entro il limite del 20% degli investimenti da realizzare) realizzati in Comuni tra loro limitrofi ovvero appartenenti a un unico distretto turistico. Non sono finanziabili attività di ricerca e sviluppo.  

Contratto di sviluppo per la tutela ambientale

Il Contratto di sviluppo per la tutela ambientale incentiva progetti aventi ad oggetto:  

  • la tutela dell’ambiente, compresi gli aiuti per la riduzione e l’eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra, conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 36 del Regolamento GBER; 
  • l’introduzione di misure di efficienza energetica, conformemente alle disposizioni di cui agli articoli 38 e 38-bis del Regolamento GBER; 
  • la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, ivi inclusi idrogeno rinnovabile e della cogenerazione ad alto rendimento, conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 41 del Regolamento GBER, qualora gli investimenti riguardino interventi destinati all’autoconsumo dell’impresa beneficiaria; la concessione di agevolazioni più elevate è associata alla realizzazione di uno scenario controfattuale 
  • l’efficienza nell’utilizzo delle risorse e al sostegno alla transizione verso un’economia circolare, conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 47 del Regolamento GBER. 

Tali progetti sono tenuti a soddisfare almeno una delle seguenti condizioni alternative:  

  • aumento della protezione ambientale delle attività del beneficiario al di là delle norme dell’Unione in vigore, indipendentemente dalla presenza di norme nazionali obbligatorie più rigorose delle norme dell’Unione; 
  • aumento della protezione ambientale delle attività del beneficiario in assenza di norme dell’Unione; 
  • aumento della protezione ambientale delle attività del beneficiario e consentire di conformarsi a norme dell’Unione adottate ma non ancora in vigore, a condizione che l’investimento per il quale è concesso l’aiuto sia realizzato e completato almeno 18 mesi prima della data di entrata in vigore delle norme in questione. 

Gli interventi possono prevedere – a determinate condizioni – investimenti destinati allo stoccaggio dell’elettricità solo nella misura in cui relativi a progetti combinati di fonti rinnovabili e di stoccaggio. Non devono riguardare lo smaltimento dei rifiuti e le operazioni di recupero dei rifiuti per la produzione di energia, non devono incentivare la 

produzione di rifiuti o l’aumento dell’uso di risorse, devono riguardare implementazioni di tecnologie che non costituiscono una pratica commerciale consolidata.  

Tutti i progetti ambientali devono essere volti a soddisfare almeno uno dei seguenti obiettivi alternativi, ovvero a) migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, b) migliorare la prevenzione e la riduzione della produzione di rifiuti, c) migliorare la raccolta, la selezione, la decontaminazione, il pretrattamento e il trattamento di altri prodotti, materiali o sostanze generati dal beneficiario.

Quali sono i costi ammissibili?

Sono ammissibili i seguenti costi, se sostenuti dopo la presentazione della domanda e riferiti al progetto:  

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, entro e non oltre il 10% del progetto; 
  • opere murarie e assimilate, a determinate condizioni e solo per i progetti turistici; 
  • infrastrutture specifiche aziendali;  
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ad eccezione di quanto previsto per le acquisizioni di unità produttive;  
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;  
  • consulenze, solo ed esclusivamente per le PMI ed entro il 4% del progetto.  

I programmi di sviluppo possono prevedere anche la realizzazione di opere infrastrutturali, materiali e immateriali, funzionali alle finalità dei programmi di sviluppo stessi, con oneri integralmente a carico delle risorse pubbliche.  

Come funziona la procedura di accesso?

Ai fini dell’accesso, è prevista una procedura valutativa negoziale: Invitalia gestisce il Contratto di Sviluppo: riceve le domande, valuta i progetti, concede ed eroga le agevolazioni. 

L’impresa (o la rete di imprese) proponente potrà presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un procuratore speciale dal 4 dicembre 2023 esclusivamente online, sulla piattaforma dedicata messa a disposizione dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.  

Esiste, infine, l’Accordo di Sviluppo: una procedura preferenziale speciale caratterizzata da tempi di istruttoria pari a 90 giorni, riservata ai progetti di grandi dimensioni con investimenti per almeno 50 milioni di euro, di rilevanza strategica. La procedura speciale è attivabile via PEC dalle imprese: Invitalia verifica i requisiti previsti (almeno 3 condizioni di accesso rispetto alle 2 normalmente previste) e, in caso di esito positivo, comunica al Ministero dello Sviluppo Economico per il perfezionamento dell’Accordo di Sviluppo.  

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